giovedì 10 aprile 2014

Le previsioni del fondo monetario internazionale per l'Italia sono piu' rosee in termini di bilancia dei pagamenti, ma piu' negative per il debito pubblico

Il fondo monetario internazionale ha appena pubblicato le sue previsioni economiche (aprile 2014).
Dal confronto con le stesse previsioni realizzate nell'ottobre 2013 ne emerge una situazione piu' rosea per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti (current account balance) Italiana- grazie principalmente ad una crescita dell'import piu' bassa di quella precedentemente prevista.

I conti pubblici pero' sono rivisti in negativo, con una previsione del debito pubblico piu' alta di quanto previsto precedentemente.
Fonte: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2014/01/weodata/index.aspx

mercoledì 9 aprile 2014

In Italia la regolamentazione dei servizi e' la piu' restrittiva tra tutti i paesi dell'OECD.

L'indice della regolamentazione dei servizi misura quanto il mercato dei servizi e' competitivo. L'indicatore comprende il livello di controllo statale, barriere all'imprenditorialita' (licenze, carico amministrativo) e le barriere al commercio e gli investimenti (tariffe etc..)
Fonte: OECD Economic Surveys: European Union 2014- 3 Aprile 2014
http://www.oecd-ilibrary.org/docserver/download/1014061e.pdf?expires=1397037851&id=id&accname=id34001&checksum=F9D840514B52C3F9A5B9A4FABAEB8A9E

I prezzi dell'elettricita' per l'industria in Italia sono piu' alti che in qualsiasi altro paese dell'OECD

I prezzi dell'elettricita' per l'industria in Italia sono piu' alti che in qualsiasi altro paese dell'OECD Fonte: OECD Economic Surveys: European Union 2014- 3 Aprile 2014

giovedì 27 febbraio 2014

L'emigrazione Italiana, un fenomeno in crescita non colto dalle statistiche nazionali

Il numero di Italiani che si trasferiscono all'estero e' in rapida crescita ed e' largamente sotto-stimato dalle statistiche ufficiali. Il numero ufficiale di Italiani che si sono ufficialmente trasferiti nel Regno Unito nel 2013 e' di circa 16 mila persone. Pochi pero' si registrano all'AIRE- il registro degli Italiani che vivono all'estero- per disinformazione o piu' frequentemente per non perdere importanti servizi e diritti in Italia (incluso i servizi sanitari). 

Ma gli Italiani che si trasferiscono all'estero non sono invisibili alle statistiche. Risultano infatti tra coloro che richiedono il numero di assicurazione nazionale necessario per lavorare nel Regno Unito. 
Secondo le statistiche Inglesi, il numero di Italiani registrati nel 2013 era di oltre 44 mila persone, il terzo gruppo dopo Polacchi e Spagnoli. 


Indipendentemente dalla fonte statistica, il numero di Italiani che si trasferiscono all'estero e' in rapida crescita. Il numero di registrazioni inglesi nel 2013 era il 66% piu' alto che nell'anno precedente, l'aumento piu' rapido tra tutte le maggiori nazionalita' che entrano in Inghilterra.

L'emigrazione Italiana e' principalmente composta da giovani. Oltre l'80% dei registrati in UK lo scorso anno aveva sotto i 34 anni. Ben 42% aveva tra i 18 e i 24 anni, percentuale in crescita da circa il 30% nel periodo prima della crisi nel 2008.

La perdita di giovani- spesso laureati- e' un dramma per un paese come l'Italia dove la proporzione degli ultra 65enni e' la terza piu' alta al mondo dopo il Giappone e la Germania e dove la proporzione dei laureati e' la seconda piu' bassa tra i paesi dell'OECD dopo la Turchia.

martedì 18 febbraio 2014

L'Italia ha perso 220 mila piccole e medie imprese dal 2008

L'Italia ha perso 220 mila piccole e medie imprese dal 2008 al 2012, il numero delle piccole e medie imprese in Europa e' rimasto stabile, mentre in Germania il numero e' aumentato di 281 mila unita'.


Fonte originale: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/

La gran parte delle piccole e medie aziende sono state perse nel settore delle costruzioni, delle manifatture e nelle attivita' scientifiche e professionali.

Questo si traduce in una perdita di posti di lavoro nelle piccole e medie imprese Italiane che non trova corrispettivo nell'Eunione Europea nel suo insieme.

Le piccole e medie imprese Italiane, assieme a quelle spagnole, subiscono le difficolta' di accesso al credito, con tassi alti e richieste di crediti non rifiutati.

Il primo grafico mostra la proporzione di applicazioni di crediti bancari che sono state rifiutate (barra rossa), accettate solo in parte (barra arancione scuro) accettate ma non prese perche' troppo onerose (arancione chiaro). Le piccole e medie imprese Italiane e Spagnole mostrano la piu' alta proporzione di applicazioni con esito negativo.

Il secondo grafico mostra i tassi per i crediti alle piccole e medie imprese (non del settore finanziario). L'Italia e la Spagna mostrano i tassi piu' alti.

Il terzo grafico mostra il numero di piccole e medie imprese in vari paesi- l'Italia ha il numero piu' alto- ma condivide con la Spagna una drastica riduzione dal 2008.


martedì 11 febbraio 2014

Gli insegnanti Italiani sono i piu' vecchi di tutti i paesi industrializzati

Percentuale degli insegnanti sella scuola secondaria per fascia di eta' (2011).
Fonte: OECD Education at a Glance

venerdì 7 febbraio 2014

La proporzione delle persone materialmente deprivate in Italia e' doppia rispetto a quella dei paesi dell'euro ed e' in rapida crescita

La proporzione delle persone materialmente deprivate in Italia supera il 14% della popolazione, marcando un rapido incremento rispetto al 7% nel 2010. La percentuale di persone deprivate e' doppia rispetto a quella della media dei paesi dell'Euro ed e' tre volte superiore a quella di Spagna, Francia e Germania.
Fonte: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-05122013-AP/EN/3-05122013-AP-EN.PDF

Dati storici: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/refreshTableAction.do?tab=table&plugin=1&pcode=t2020_53&language=en

venerdì 31 gennaio 2014

In Italia una proporzione maggiore di disoccupati e' senza lavoro da oltre 12 mesi

La proporzione dei disoccupati di lungo periodo (+12mesi) in Italia e' superiore-e in crescita- rispetto ad altri paesi della zona dell'Euro.

Fonte originale: Eurostat. Serie disconnessa.

mercoledì 15 gennaio 2014

Il mercato del lavoro Italiano: bassa partecipazione (specialmente femminile), alta disoccupazione, sotto-occupazione e precariato (specialmente giovanile). Alte tasse sul lavoro, regolamentazione su lavori regolari, popolazione vecchia e mancanza di crescita economica da altre 10 anni non aiutano

In Italia il costo del lavoro cresce piu' rapidamente che in altri paesi....
Unita' del costo di lavoro (Q1 2003=100)

In congiunzione con una produttivita' del lavoro in declino...
Produtittivita' reale per ora lavorata (media di 4 trimestri, Q1 2003=100)

....e un tasso di disoccupazione ai massimi storici dalla Second Guerra Mondiale e in continua crescita
Tasso di disoccupazione (%)
 I giovani pagano il prezzo piu' alto....

Il grafico mostra (in ordine)
1)  il tasso di disoccupazione giovanile
2) L'incidenza dei lavoratori giovanili marginali (coloro che non hanno cercato lavoro nell'ultimo mese ma vorrebbero lavorare)
3) I giovani che non sono ne' in occupazione, educazione or training (NEET)
4) La proporzione di giovani lavoratori part-time involontari (perche' non sono riusciti a trovare un lavoro a tempo pieno)


 ... con alto tasso di inattivita' anche tra i laureati

La barra piu' scura mostra i laureati NEET (non sono ne' in occupazione, educazione or training), la barra piu' chiara mostra la proporzione di persone che hanno ottenuto una laurea

 L'alta tassazione sul lavoro non aiuta....
Tasse 2012 (% del costo del lavoro)

...e neanche una legislazione restrittiva sui lavori regolari....
Indice della protezione contro il licenziamento collettivo sui lavori regolari (barra scura) e indice di protezione sui lavori temporanei (0= non restrittivo, 6= molto restrittivo)


...con il risultato che la gran parte dei nuovi contratti di lavoro sono temporanei
Nuovi contratti di lavoro per tipologia ('000, Q3 2012)

L'Italia inoltre deve affrontare uno dei piu' bassi tassi di partecipazione al lavoro, particolarmente femminile
Tasso di attivita' Q3 2013 (15-64, %)
 Il problema e' esacerbato da contizioni economiche e demografiche non favorevoli.

La scala di sinistra mostra il livello di PIL dal 2000: L'Italia nel 2013 aveva uno stesso livello di produzione che 13 anni fa
La scala di destra mostra la proporzione di popolazione oltre i 60 anni. In Italia la proporzione di oltra 60 enni e tra le piu' alte al mondo ed e' ben al di sopra dei livelli dell'Unione Europea.

Link all'articolo: http://www.ft.com/cms/s/0/e65241b0-7d45-11e3-a579-00144feabdc0.html?siteedition=uk#slide0